REPORT 1Q-2025 | Dati economici e immobiliari
- Darian RE
- 26 apr
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 26 ago
Situazione generale
Nel corso del primo trimestre del 2025 l’economia globale ha vissuto una fase di transizione segnata da politiche monetarie in evoluzione, da tensioni crescenti in ambito geopolitico e da un aumento della volatilità sui mercati finanziari.
A gennaio Donald Trump ha giurato per la seconda volta come Presidente degli Stati Uniti e non ha tardato ad adottare misure incisive. Oltre a coltivare iniziative diplomatiche per un cessate il fuoco a Gaza e per la risoluzione del conflitto tra Mosca e Kiev, ha avanzato anacronistiche rivendicazioni territoriali, introdotto nuove politiche restrittive sull’immigrazione e inasprito fortemente i dazi sui prodotti di importazione (soprattutto cinesi) con l’obiettivo di riequilibrare la bilancia commerciale statunitense. Queste iniziative hanno aumentato la volatilità dei mercati finanziari e generato una crescente instabilità geopolitica che ha portato anche il parlamento europeo a rivedere le strategie militari di sicurezza comunitaria.
Anche con il proposito di liberare le spese militari, il parlamento tedesco ha approvato una riforma costituzionale storica che permetterà al governo di superare il vincolo sul debito che dal 2009 obbliga la Germania a mantenere il pareggio di bilancio complicando la possibilità di spesa e investimento. Questa misura fungerà certamente da stimolo per l’economia teutonica in recessione da due anni.
Un po’ di numeri
Dopo aver chiuso il 2024 con un incremento del PIL dello 0,7% che ha corretto al rialzo la stima preliminare dello scorso gennaio (+0,5%), a causa del profilarsi della guerra commerciale tra le maggiori potenze economiche globali l’Italia ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per l’anno in corso (+0,6%).
Anche a livello comunitario i dazi americani generano preoccupazioni e dubbi per il 2025. L’inflazione, condizionata dal calo dei prezzi energetici e da un Euro forte, è rimasta contenuta; questo ha consentito alla BCE di proseguire la sua politica di allentamento monetario con due tagli di 25 bps del costo del denaro durante il 1Q-2025 portando il tasso refi di riferimento al 2,65%.
Nel clima di incertezza che vede le maggiori banche di investimento aumentare la probabilità di una recessione negli Stati Uniti per il 2025, la FED mantiene un atteggiamento molto prudente bilanciando la necessità di sostenere la crescita economia con una possibile recrudescenza dell’inflazione. Seppure sia previsto un taglio dei tassi di 50 bps nel corso dell’anno, durante il primo trimestre non è stato fatto alcun movimento.
Il mercato immobiliare

Nella fotografia scattata al 31 dicembre 2024, il mercato immobiliare italiano mostra dinamiche differenziate tra il settore residenziale e non residenziale, ambedue però evidenziano segnali di salute.
Nel caso delle compravendite residenziali che tra il 2022 e il 2023 erano diminuite del 9,5%, nell’ultimo anno si è verificato un lieve incremento dell’1,3%. In questo senso il 4Q-2024 è stato particolarmente favorevole segnando un +7,6% rispetto allo stesso trimestre del 2023. Favorito dall’alleggerimento dei tassi di interesse, anche il numero dei soggetti che ricorrono a mutui ipotecari è aumentato trasversalmente nelle tre aree di interesse (Italia, Lombardia, Milano).
Le compravendite di costruzioni nuove rappresentano il 12,8% del totale delle transazioni (dati Osservatorio Immobiliare AdE).
Quanto ai prezzi, ISTAT per mezzo dell’indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB) ha registrato un aumento dello 0,7% tra il 3Q-2024 e il 4Q-2024, mentre immobiliare.it rileva un incremento del 2,9% e del 8% dei prezzi richiesti per immobili residenziali in vendita e in locazione tra marzo 2025 e marzo 2024.

Il numero delle compravendite di immobili commerciali è aumentato in maniera più decisa degli immobili residenziali nel 2024 rispetto all’anno precedente. In particolare, il 4Q-2024 risulta essere il miglior trimestre per numero d
i transazioni almeno dal 2011.
L’incremento si è registrato su pressoché tutte le classi di immobili di interesse per il Gruppo Darian ad eccezione dei centri commerciali. Il mercato lombardo continua a incidere per un 22% sulle transazioni nazionali, mentre quello di Milano e della sua città metropolitana per il 9,7%.
Risulta sostenuta la domanda di spazi di alta qualità ad uso ufficio.
L’andamento dei tassi di interesse parrebbe favorire il settore commerciale la cui corsa da dopo la pandemia è sempre risultata piuttosto regolare. Si ritiene che gli effetti degli attuali accadimenti macroeconomici non dovrebbero impattare su questo mercato, almeno non da subito.

Quanto al numero dei permessi di costruire residenziali, il 2024 ha fatto registrare un leggerissimo calo rispetto all’anno precedente. Scontati gli effetti delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni, i numeri sembrano essersi stabilizzati sui livelli pre-pandemici.
Le superfici per cui nel 2024 sono stati concessi permessi di costruire per fabbricati non residenziali sono aumentate (dati ISTAT).
Fonti dei Dati: Agenzia delle Entrate, ISTAT, tradingeconomics.com e immobiliare.it
Elaborazione: Darian RE
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